Cos’è la disbiosi?
Il termine disbiosi (dysbiosis) identifica una generica alterazione della flora batterica fisiologica umana.
Per questo è normalmente seguito da un aggettivo che specifica il distretto corporeo interessato (disbiosi vaginale, disbiosi cutanea, disbiosi orale ecc.).
La disbiosi o disbatteriosi intestinale è un’alterazione o mancata omeostasi della microflora / microbiota normalmente presente nel colon.
Le cause
sono dovute alle intolleranze alimentari, dagli squilibri del sistema immunitario e dalle relative conseguenze: infezioni, allergie, malattie autoimmuni.
Ma anche, patologie fungine (in particolar modo la candida), disturbi dell’alvo (diarrea, stitichezza, meteorismo, flatulenza, crampi addominali ecc.).
Dovute anche da infezioni genitali e urinarie, carenze nutritive (soprattutto di vitamine e minerali).
Ma anche da predisposizione ai tumori del colon-retto, e bassa efficienza fisica con senso di debolezza.
La flora batterica è costituita prevalentemente da microrganismi simbionti, responsabili di numerose funzioni benefiche per l’organismo.
Sarebbe sufficiente integrare per 15-30 giorni con alimenti o integratori probiotici per apprezzare oggettivi miglioramenti.
Diagnosi
La diagnosi di disbiosi può non essere semplice, perché si ricollega alla “patogenesi di disturbi sia intestinali che extraintestinali”
La disbiosi può celarsi dietro manifestazioni “poco chiare”, non sempre tipiche.
L’ unico mezzo che abbiamo a disposizione, d’altro canto, è l’osservazione dello stato di salute e della funzionalità digestive dell’ultimo tratto del colon.
Questo è il primo distretto a risentire della disbiosi e dev’essere quindi il fattore prioritario di un’eventuale valutazione.
Esistono poi altri sistemi diagnostici, come l’analisi fecale per la determinazione dei ceppi microbici.
Questo sistema si limita ad identificare la presenza di eventuali patogeni.
Sintomi
Tra i disturbi intestinali più frequentemente associati ricordiamo, malattie croniche infiammatorie intestinali (IBD), sindrome del colon irritabile (IBS) e celiachia.
Altre condizioni extraintestinali più frequentemente associate ricordiamo, oltre, allergie, asma, sindrome metabolica, malattie cardiovascolari e obesità.
Esiste un legame piuttosto evidente tra disbiosi correlata all’età e declino neurologico.
Dovuto all’infiammazione da malattie neurodegenerative e cerebrovascolari croniche.
In conclusione
Sarebbe opportuno, correggere la disbiosi nei pazienti anziani,attraverso una alimentazione corretta.
Il più possibile per prevenire in parte lo sviluppo di malattie neurodegenerative.
Nell’individuo adulto e in salute, l’origine di un eventuale disbiosi va quindi ricercata soprattutto nell’alimentazione.
Da non sottovalutare, comunque, anche il possibile contributo di cause neurogene (stress, depressione, ansietà ecc.).
Data la stretta e ben documentata connessione tra cervello ed intestino.
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