L’amianto è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati e alle serie mineralogiche del serpentino e degli anfiboli.
Si ottiene a seguito di un’attività estrattiva, e il suo nome deriva dalla parola Asbesto che tradotto significa “Che non si spegne mai”.
La sua composizione chimica è variabile ed è costituita appunto da fasci di fibre molto fini, tanto che in un centimetro lineare.
Si possono allineare fianco a fianco 335.000 fibrille di amianto paragonato alla quantità di 250 capelli per il solito spazio di un centimetro, fa capire quanto siano sottili.
Per la normativa italiana sotto il nome di amianto sono compresi 6 composti distinti in due grandi gruppi: anfiboli e serpentino.
L’amianto serpentino è composto principalmente da amianto cosiddetto bianco chiamato anche crisotilo, dall’aspetto sfrangiato.
FIBRE DI AMIANTO AREODISPERSE MOCF
L’altro chiamato anfibolo è composto da crocidolite amosite, e tremolite, l’amosite e pochi altri.
La pericolosità consiste nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall’uomo, fibre che hanno la caratteristica di dividersi in senso longitudinale anzichè trasversale come le altre tipologie di fibre.
I materiali più pericolosi sono ovviamente quelli contenenti amianto friabile, il cemento-amianto (o Eternit).
Ha una pericolosità molto inferiore dato che le fibre al suo interno sono presenti in misura dal 10% al 15%, rispetto ai materiali friabili che possono arrivare anche al 100% di presenza di fibre.
La sua pericolosità è comunque legata allo stato di conservazione.
E’ pericoloso sicuramente quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico, dilatamento di acqua piovana.
Per questa ragione il cosiddetto amianto friabile che cioè si può ridurre in polvere con la semplice azione manuale è considerato più pericoloso dell’amianto compatto che per sua natura ha una scarsa o scarsissima tendenza a liberare fibre.
L´uso della Microscopia ottica in contrasto di fase costituisce un indubbio elemento a favore della diffusione di indagini preliminari.
Screening veloci o controlli ripetuti in particolare in ambienti di lavoro o nelle fasi di scoibentazione di edifici o altre strutture.
Caratteristiche:
– Le analisi in Mocf si applicano solamente alla matrice aria (aspirazione, filtrazione su filtro)
– E´ un´analisi soltanto quantitativa delle fibre totali aerodisperse regolamentate senza la discriminazione, il risultato è espresso in concentrazione (fibre /volume)
– Il metodo prevede il conteggio di tutte le fibre normate presenti sul filtro
– La metodica, basandosi sul conteggio casuale delle fibre totali regolamentate, presenta un elevato grado di incertezza statistica in relazione alla variabilità della strumentazione, degli operatori e dei laboratori.
– Fondamentale l´esperienza e l´abilità tecnica dell´analista,
– Il metodo analitico di riferimento è pubblicato sul D.M. 06/09/94 (MOCF) allegato 2, Who / 1997 e/o equivalenti
Il Centro Igiene Industriale di Latina il 20.04.2017 ha ottenuto l’ accreditamento della prova con Ente ACCREDIA per la determinazione delle fibre di amianto con metodica MOCF.
Altre attività del Centro Igiene Industriale
- ANALISI ACQUA: NUOVA PROVA ACCREDITATA
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