Se hai disturbi di sonno
IL SONNO ED I SUOI DISTURBI
E’ sempre più percepita l’importanza del sonno per la nostra vita; è anche una delle poche attività che sosteniamo per gran parte del giorno, dall’infanzia alla vecchiaia.
Molte persone, tuttavia, soffrono di qualche disturbo del sonno sufficiente per recarsi in visita dal medico.
Le lamentele più comuni riguardano il dormire troppo poco, la sensazione di eccessiva sonnolenza diurna o i disturbi.
E le difficoltà durante il sonno, o ancora circostanze difficilmente spiegabili come ad esempio il sonnambulismo.
Questi non sono problemi banali.
Se si hanno disturbi durante il sonno e la veglia si è chiaramente a rischio di patologia e può essere compromesso il andamento lavorativo, i rapporti sociali e l’aspetto psicologico.
I sintomi di insonnia e di eccessiva sonnolenza diurna possono derivare da diverse malattie, ognuna delle quali richiede una valutazione ed un trattamento specifici.
LA POLISONNOGRAFIA
La registrazione strumentale di una notte di sonno viene definita Polisonnografia, una metodica che è ad oggi il principale strumento di diagnosi nel campo della medicina del sonno.
Un test Polisonnografico approfondito fornisce dati sul sonno, sulla sua struttura (fasi REM e fasi NREM).
Sulla respirazione, sui livelli di ossigeno, sul ritmo cardiaco, sulla pressione arteriosa e sui movimenti degli arti inferiori o gli spostamenti (posizione) durante la notte.
E’ possibile anche controllare la temperatura corporea e se un uomo ha erezioni durante il sonno. Questo test richiede di trascorrere una notte in una clinica del sonno.
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Se avete troppo sonno, la Polisonnografia è ben giustificata, dato il rischio elevato di avere apnee notturne o narcolessia. I medici possono anche utilizzare la polisonnografia per altri problemi che si sospetta siano legati al sonno o per i disturbi convulsivi.
La Polisonnografia non è generalmente utilizzata per valutare l’insonnia cronica, tranne quando vi sia il sospetto che la causa principale sia un disturbo del sonno occulto.
Come le apnee notturne o il mioclono notturno o le contrazioni muscolari involontarie.
La polisonnografia rappresenta dunque un’indagine fondamentale, specifica e preliminare ad ogni altro accertamento nello studio dei disturbi respiratori del sonno.
L’esame viene eseguito a casa del paziente nel corso di una notte e consiste nella registrazione continua, per circa 8 ore durante il sonno del paziente, di diversi parametri fisiologici importanti.
Per la valutazione e la diagnosi della roncopatia cronica e dell’OSAS.
Il flusso respiratorio nasale, il livello di saturazione dell’ossigeno del sangue, la frequenza cardiaca, i movimenti respiratori toracici e addominali, il flusso respiratorio nasale e la posizione.
I dati registrati su una piccola scheda magnetica vengono poi riversati su un computer, analizzati in dettaglio e refertati, in maniera analoga a quanto avviene con un comune esame holter cardiaco o pressorio.
Una volta giunti ad una corretta diagnosi si potrà programmare il trattamento più appropriato per il paziente, di tipo posizionale, ventilatorio (CPAP) o chirurgico.
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